giovedì 2 settembre 2010
LA DONNA ETRUSCA
L'importanza del femminile nella società etrusca è un dato acquisito.
Nella storia della nostra penisola la civiltà etrusca fu l'ultima che permise alle donne l'accesso al mondo della religione e del culto, conferendo loro anche la massima autorità spirituale nella gerarchia riposta al culto.
La donna etrusca potè godere di libertà e considerazione grazie ad una posizione giuridica che consentiva dignità e autonomia pressochè pari a quella dell'uomo. Conservava il cognome della famiglia di provenienza anche dopo il matrimonio. Nella formula onomastica spesso i figli portavano oltre al nome del padre anche quello della madre.
Le era consentito di sedersi alla destra del marito nei momenti più importanti della giornata come i banchetti, e di partecipare alle manifestazioni pubbliche e alle cerimonie ufficiali.
Nel mondo etrusco il principio femminile fu venerato nelle figure di molteplici dee.
La principale dea etrusca fu probabilmente UNI, dalla quale derivò la romana IUNO, Giunone.
Per gli etruschi UNI fu la Grande Madre, la generatrice universale, la protettrice delle partorienti, la dispensatrice del potere materno e nutritivo destinato alle creature viventi per la loro prosperità e crescita.
Una ninfa marina associata alle acque ed all'al di là è la "sirena". La sirena etrusca è raffigurata a doppia coda a Sovana e a Chiusi per esprimere potenza multiforme, inoltre essa possiede delle ali sulla schiena che rivelano la sua natura aerea, spirituale e sottile, in bilico tra il nostro e l'altro mondo.
Una particolare divinità femminile degli etruschi è VANTH, giovane dea alata che accompagna le anime nel difficile passaggio nel mondo del post-mortem.
Le origini della civiltà tirrenico-etrusca potrebbero riallacciarsi ai più remoti tempi di fondazione delle primissime civiltà mediterranee e matriarcali.
CIAO
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