lunedì 27 settembre 2010
LIMONE MASSESE
PRODOTTO
Ha una grandezza medio-piccola,forma tondeggiante-ovale,di colore giallo intenso e sapore agrodolce. E' profumato con una buccia molto fine. Si produce tutto l'anno. Molte le sue proprietà:disinfettante,energetico,antisettico,tonico e moltissime altre.
ZONA DI PRODUZIONE
Gli agrumi si trovano ovunque dal mare ai paesi di montagna. Ma soprattutto nei paesi di Ripa,Castagnetola e Lavacchio.
SISTEMA PRODUTTIVO
Messa a dimora delle piante autoprodotte in appezzamenti collinari,"sfrascatura" (non si esegue mai una vera potatura),raccolta manuale. La coltura è attestata fin dal '300.
STORIA E TRADIZIONI
Nel 1624 scoppiò una forte epidemia e si verificò una eccezionale richiesta di agrumi dalle città vicine,così fu che il principe di Massa,Carlo 1° Cybo,frenò,con apposito bando,l'esportazione affinchè il popolo non fosse preso alla sprovvista,e così lo preservò. Odorare limoni o cedri infatti in tempo di peste era molto utile. Delle proprietà del limone erano già a conoscenza i medici arabi e,sulla loro scia,naturalisti medievali e rinascimentali.
CERTIFICAZIONI
E' inserito nell'elenco dei prodotti tradizionali toscani. Nella provincia di Massa i produttori principali sono circa quindici.Da 15 anni la prima settimana di luglio si svolge la festa del limone per la sua valorizzazione.
RETI DI PROMOZIONE TURISTICA
La promozione del prodotto è curata in particolar modo dall'associazione culturale "Umbertina Tongiani" di Castagnetola(MS).
LIMONCINO MASSESE
2Kg.di limoni di Castagnetola 1,5Lt di acqua
6 etti di zucchero 1 Lt di alcool
Sbucciare sottilmente i limoni dopo averli ben lavati. Mettere le bucce nell'alcool e lasciarvele per due giorni. Far bollire l'acqua con lo zucchero,lasciarla raffreddare e aggiungerla all'alcool e bucce. Lasciare a macerare altri due giorni. Poi filtrare.
Caterina60
giovedì 2 settembre 2010
LA DONNA ETRUSCA
L'importanza del femminile nella società etrusca è un dato acquisito.
Nella storia della nostra penisola la civiltà etrusca fu l'ultima che permise alle donne l'accesso al mondo della religione e del culto, conferendo loro anche la massima autorità spirituale nella gerarchia riposta al culto.
La donna etrusca potè godere di libertà e considerazione grazie ad una posizione giuridica che consentiva dignità e autonomia pressochè pari a quella dell'uomo. Conservava il cognome della famiglia di provenienza anche dopo il matrimonio. Nella formula onomastica spesso i figli portavano oltre al nome del padre anche quello della madre.
Le era consentito di sedersi alla destra del marito nei momenti più importanti della giornata come i banchetti, e di partecipare alle manifestazioni pubbliche e alle cerimonie ufficiali.
Nel mondo etrusco il principio femminile fu venerato nelle figure di molteplici dee.
La principale dea etrusca fu probabilmente UNI, dalla quale derivò la romana IUNO, Giunone.
Per gli etruschi UNI fu la Grande Madre, la generatrice universale, la protettrice delle partorienti, la dispensatrice del potere materno e nutritivo destinato alle creature viventi per la loro prosperità e crescita.
Una ninfa marina associata alle acque ed all'al di là è la "sirena". La sirena etrusca è raffigurata a doppia coda a Sovana e a Chiusi per esprimere potenza multiforme, inoltre essa possiede delle ali sulla schiena che rivelano la sua natura aerea, spirituale e sottile, in bilico tra il nostro e l'altro mondo.
Una particolare divinità femminile degli etruschi è VANTH, giovane dea alata che accompagna le anime nel difficile passaggio nel mondo del post-mortem.
Le origini della civiltà tirrenico-etrusca potrebbero riallacciarsi ai più remoti tempi di fondazione delle primissime civiltà mediterranee e matriarcali.
CIAO
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